Don Chisciotte

Al Teatro a l’Avogaria,

KaosTeatro presenta

sabato 26 maggio 2012 | ore 21
domenica 27 maggio 2012 | ore 18

DON CHISCIOTTE

Spettacolari imprese e ragionevoli dubbi del cavaliere della Mancia

da Don Chisciotte
di M. Cervantes

con Angelo Callipo e Michele Tarallo 

Don Chisciotte uno, nessuno e centomila. Infaticabile mattatore di montoni, coraggioso giustiziere di mulini a vento, unico possessore dell’elmo di Mambrino, gran bevitore e supremo affabulatore, folle innamorato di se stesso, dell’amore e di Dulcinea, cavaliere, spadaccino, uomo. Già, uomo. Diviso, in bilico, tra il sogno che scappa di mano e la realtà che resiste: la lampada sul tavolo è per me stupendo artiglio d’aquila, ma sconfitto mi chino a cercare l’interruttore se ho bisogno di luce.

Parte da qui il nostro Don Chisciotte, dalla disperazione che non ci aspetteremmo, che nessuno cercherebbe mai tra le pieghe del suo mito, tra le facce della sua perenne icona, parte insomma dalla fine. Dalla terribile consapevolezza di non aver mai mentito – è sangue di giganti, sì, quel vino uscito a fiotti da otri squarciati a colpi di spada – e di aver, al tempo stesso, sprecato molto di quel vino, dolce al palato più di ogni goccia di sangue.

Sulla scena il cavaliere stanco, vecchio, malato impiega il tempo a ragionare con il fidato scudiero di sempre. Sancio ha appena chiuso la finestra che si affaccia sull’ultima avventura, il direttore ha già lasciato il podio, tutto è pronto, per il trasloco di una vita bastano pochi scatoloni. Sancio, con il buon senso e l’ignoranza di sempre, è una balia che sa toccare le corde della memoria, il ricordo fa il suo corso, sparge menzogne a piene mani, ma è ancora ossigeno, ossigeno da aspirare con avidità.

E quando il respiro sarà arrivato in fondo e il sipario calato, potremo dire che di Don Chisciotte avremo semplicemente goduto l’umana avventura.

Prenotazioni
041.0991967 | 041.5206130 | 335.372889
avogaria@gmail.com

Categorie: Spettacoli